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La pista ciclabile di Via Dante a Taranto
dedicata a Rocco Scotellaro
Questa mattina a Taranto in via Dante in prossimità della Concattedrale una semplice, ma sentita cerimonia di dedica, con il posizionamento di una targa coperta dalla bandiera Europea, della pista ciclabile recentemente realizzata a Rocco Scotellaro. (Tricarico, 19 aprile 1923 – Portici, 15 dicembre 1953)
Erano presenti alla cerimonia nonostante la pioggia il consigliere Paolo Castronovi in rappresentanza del sindaco Rinaldo Melucci, il già sindaco di Tricarico Pancrazio Toscano, il consigliere Michele Mazzariello, il già sindaco di Taranto Mario Guadagnolo e molti cittadini.
L'intervento di Rocco Tancredi peromotore dell'iniziativa.
Finora — oltre che a Tricarico, Matera, Potenti e 15 comuni delle altre province pugliesi — il suo nome è stampato anche su una targa stradale di Torino nel quartiere Rebaudengo, in una piazza e un giardino nei comuni di Grugliasco e Collegno, in una via a Pianura (Napoli) e in qualche altro piccolo comune.
Taranto è quindi la prima città, capoluogo di provincia del Sud, che oggi stabilisce il nome del poeta lucano a una sua area centrale.
L'intervento del vice Sindaco di Tricarico (MT)
Altre strade, intitolate a Scotellaro, si trovano in 7 comuni della provincia di Bari, 3 in quella di Foggia, altri 3 di Lecce e provincia, 2 di Brindisi.
Le opere di Scotellaro sono strettamente collegate alla società contadina, a cui rivendica di appartenere con orgoglio. E’ il più prolifico nelle centinaia sue poesie.
Un anno dopo la morte, nel 1954, gli sono stati riconosciuti i premi Viareggio e San Pellegrino.
Ci sembra questa l’occasione per ricordare solo alcuni grandi personaggi italiani che si sono pronunciati sull’opera di Scotellaro, tralasciando, volutamente, il notissimo e molto stretto rapporto del poeta con Carlo Levi, Manlio Rossi Doria e Rocco Mazzarone (loro mentori), sia il suo impegno politico nel Partito socialista, sia la sua frenetica attività di sindaco (riuscì a costruire a Tricarico il terzo ospedale di tutta la Basilicata e la scuola).
L'intervento del Consigliere Paolo Castronovi
I Libri su e di Scotellaro si trovano in moltissime biblioteche non solo italiane, Il suo lavoro è stato riconosciuto da critici, scrittori, reso omaggio, nel 1960, nel suo film teatro e di cinema: Tra i tanti, Luchino Visconti che gli ha dedicato ’Rocco e i suoi fratelli’ dando il suo nome al protagonista (Alain Delon); Maurizio Scaparro, regista, critico teatrale e politico (dell’Avanti) gli dedicò, nel 1979, un film TV con l’attore Bruno Cirino; Eugenio Montale che sul Corriere della Sera paragonò l’arte delle liriche di Scotellaro a quella “popolaresca” e pittorica del migliore Marc Chagal. Il premio Nobel ha indicato ‘“un centinaio di liriche che rimarranno certo tra le più significative del nostro tempo”, individuando in lui un poeta dove“l’impasto tra la vena che direi internazionale e la vena popolare ha trovato un’insolita felicità di accento. Senso e ragione, istinto e intelletto si armonizzare nelle sue cose migliori’”.
L'intervento di Pancrazio Toscano, già sindaco di Tricarico(MT)
Speciale fu però l’incontro con Italo Calvino che si recò a casa di Scotellaro: “ Era una testa solida il ragazzo di Tricarico. Tra i giovani nati & risveglio democratico itali‹zrio – foNe contadine, movimento operaio, Resistenza – Scotellaro è stato forse quello che è riuscito a fare più cose (organizzatore politico e sindacale, studioso di economia, di cultura popolare, poeta, sociologo) restando sempre fedele a un nucleo di problemi ben preciso: la situazione sociale del suo paese.
Poteva essere il tema di una grande vita: è stato l’avvio di una giovinezza”.
C’è però una vicenda sconosciuta ai molti. Chi accoimpagnava Calvino, era un ispettore della Enaudi, Beppe Orefice, il quale racconta dell’incontro commovente” con Rocco e della memorabile mangiata e del vino bevuto’ per ammazzare il peperoncino, per sollecitare le parole, per sancire un’amicizia iniziata finalmente non solo attraverso le pagine dei libri”. La conseguenza fu che, tornati a Matera dove dovevano incontrare diversi librai, Calvino era irriconoscibile, stravolto dal vino e dal cibo. Non si reggeva in piedi e si chiuse in albergo”.
Prima di chiudere questo breve intervento, ribadisce Rocco Tancredi, sento il dovere di ringraziare il sindaco Rinaldo Melucci e la giunta comunale per aver deliberato l’intestazione di questo luogo a Rocco Scotellaro, che, lasciatemi dire era anche mio compaesano.