Sogna ragazzo, sogna !!!

Grazie Massimo per tutto l’amore e l’impegno che hai donato alla nostra meravigliosa città. TarantoLibera.

Il suo ultimo struggente testamento

Dopo aver lottato con tutte le mie forze, per me, per la mia fantastica moglie e per i miei magnifici figli, la mia battaglia termina qui. Ho lottato tanto per questa città, ho sempre cercato di dare un futuro migliore alla mia amata Taranto. Ho combattuto come un solo leone sa fare. Ed è qui che vi saluto e vi abbraccio uno ad uno, specialmente mia moglie, la mia roccia, la persona che mi ha sempre amato dal giorno zero e che non mi ha mai abbandonato neanche per un secondo, lei è la mia luce e mi guiderà in questo nuovo viaggio. Ringrazio i miei figli, Giovanni, Rosaria e Benedetta che sono frutto dell’amore di mia moglie ed io, a loro dedico tutta la mia vita. A mia moglie e ai miei figli prometto che sarò il loro faro, illuminerò le loro giornate e sarò sempre ad un millimetro da loro. Ringrazio tutta la mia famiglia.

Ringrazio i dottori, il dottor Alessandro Maggi , il dottor Pisconti e la dottoressa Claudia Ingrosso  che sono sempre stati a disposizione e mi hanno sempre dato un spiraglio di luce e di speranza, senza mai abbandonarmi un instante.

Ed è con questa canzone a me tanto a cuore, che mi ha salvato nei momenti più difficili che vi saluto.
Sogna, ragazzo, sogna.
Quando sale il vento nelle vie del cuore.
Quando un uomo vive per le sue parole.
O non vive più.
Sogna, ragazzo, sogna.
Non lasciarlo solo contro questo mondo.
Non lasciarlo andare, sogna fino in fondo

Per sempre il vostro grande GUERRIERO Massimo

Massimo Battista, il ragazzo che ha sognato, ha sognato di cambiare questa città.

di Piero Piliego

Taranto ha salutato Massimo Battista, il ragazzo che ha sognato, ha sognato di cambiare questa città.

Massimo Battista ha combattuto per la sua città e contro la fabbrica nella quale lavorava. Faceva parte di quelli che ad agosto del 2012 diedero il via ad una rivoluzione, ad un sogno, creando il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, quelli del motocarro, diventato loro simbolo.

Nel 2017 Massimo, come molti tarantini, ha creduto nel sogno del Movimento 5 Stelle che prometteva di “rivoltare l’Italia come un calzino”, e di risolvere il grave e annoso problema dell’Ilva “in tre mosse” e alle amministrative di quell’anno fu stato eletto consigliere col movimento fondato da Beppe Grillo.

Con loro però ha fatto un breve percorso, fin quando, a settembre del 2018 il M5S ha svelato il bluff su cosa pensava per il futuro di Taranto. La promessa di chiudere quella fabbrica era stata trasformata nella “migliore soluzione nella peggiore delle condizioni”, tradendo il sogno di tanti tarantini che in quel movimento ci avevano creduto e quello di chi come Massimo Battista aveva deciso di contribuire a realizzare.

Ma l’uscita dal movimento non ha significato l’abbandono della lotta politica e sociale, proseguita con iniziative, purtroppo solitarie, all’interno del consiglio comunale di Taranto.

Nel 2022 Massimo ci ha riprovato, candidandosi come sindaco, raccogliendo intorno a sé un gruppo di persone che lo supportasse in questo nuovo sogno.

Ancora una volta è mancata la città, che non ha dato fiducia a quella che forse sarebbe stata l’ultima speranza di rinascita. E così Massimo Battista si è ritrovato ancora una volta solo in un consiglio comunale dove maggioranza ed opposizione procedevano in un penoso alternarsi dei ruoli.

Ma la battaglia più dura Massimo il sognatore l’ha combattuta nell’ultimo anno, contro un nemico vincente in partenza. Ma lui non si è arreso, ha combattuto per se stesso contro la malattia, senza dimenticare la sua città, al punto di compiere il suo dovere pubblico, anche contro il parere dei medici e quello della famiglia.

Adesso Massimo Battista lascia un fardello pesante a questa città, ma non alla generazione che non ha potuto o non ha avuto il coraggio di sognare, ma ai più giovani, come aveva fatto scrivere su uno striscione: “bambini mi rivolgo a voi perchè con i vostri genitori ho perso le speranze”, ai quali si rivolge per costruire un futuro migliore.

Roberto Vecchioni - Sogna ragazzo sogna

 
E allora sogna ragazzo sogna, come recita un verso della canzone che lui stesso ha scelto per salutarci, o come avrebbe detto Massimo “sogna Ragazzo sogna”, quando sale il vento nelle vie del cuore, quando un uomo vive per le sue parole o non vive più.

Addio Massimo, guerriero spartano, coerente, sognatore, libero e pensante.

L'impegno in città continua per la chiusura del Mostro

IL GRANDE EVENTO – BRUCI LA CITTA’ – RIAVVIO DI AFO 1 – PROGETTO RIGASSIFICATORE – RICCHE FUFFE E COTILLON.

In attesa della venuta nella città spartana del ministro Urso, per il prossimo 16 ottobre 2024, i CITTADINI, le ASSOCIAZIONI e i COMITATI, rispondono con UN MANIFESTO IN VIALE MAGNA GRECIA all’altezza di via Emilia e SABATO ALLE ORE 10.30, INVITANO TUTTI alla Conferenza stampa per spiegare le motivazioni che hanno portato a questo DURO CONFRONTO con IL GOVERNO MELONI. Il manifesto ponta una dedica in ONORE DI MASSIMO BATTISTA, IL GUERRIERO SPARTANO, scomparso combattendo una sacrosanta battaglia in favore di questa martoriata e sfortunata città.

Qui la lettera indirizzata ieri a tutti i MEDIA:

Ministro Adolfo Urso,
Con entusiasmo, nei giorni scorsi, lei ha annunciato che sarà a Taranto il 16 ottobre per riavviare personalmente la produzione dell’altoforno 1, che affiancherà quella di AFO4.
Pochi giorni fa ha anche annunciato che il presunto “piano industriale e ambientale” verrà presentato nel 2025…
Il che vuol dire, tra le altre cose, che quello con cui lei sta sponsorizzando ora la ripartenza del siderurgico, sia lo stesso piano che é stato bocciato in precedenza perché fuori dagli standard ambientali.
Probabilmente, lei schiaccerà un tasto, un interruttore o qualcosa del genere. Sarà un atto simbolico, naturalmente, del quale andrà fiero. Quel tasto, quell’interruttore non avvierà un altoforno, ma farà ripartire di nuovo una bomba ad elevato potenziale inquinante, i cui veleni ricadranno su centinaia di migliaia di esseri umani – bambini, donne uomini -, minandone ulteriormente la salute.
In quei momenti, lei sorriderà, stringerà mani di personalità istituzionali e non, forse brinderà a un successo che il suo governo ha così prepotentemente voluto.
Fino a dove può spingersi un servitore dello Stato che presiede un ministero del governo di questa democratica nazione?
Fino a che punto si possono spremere i lavoratori e gli operai per il profitto?
Fino a che punto può negare le evidenze medico-scientifiche, prodotte in gran numero, sui danni che una produzione altamente inquinante, quale è l’acciaieria tarantina ancora alimentata come nel 1800? Fino a che punto può chiudere gli occhi davanti a ben 5 condanne dello Stato italiano da parte della CEDU per non aver tutelato la vita dei cittadini di Taranto e di tutti i lavoratori.
È tutto questo PER NIENTE.
Perché sappiamo bene che quella fabbrica non ha futuro e che non può essere salvata.
Naturalmente, da lei non ci aspettiamo risposte, così abituati al modo antidemocratico, proprio della politica italiana, di svicolare, di eludere, di nascondere, di tacitare le critiche e chi le manifesta.
Si chieda, allora, quanto costerà un chilo di acciaio. Un po’ più di quanto è costato fino ad oggi: danni all’ambiente, alla salute umana di bambini, donne e uomini, morte; diritti costituzionali negati, danni alla crescita sostenibile di un territorio che (vergogna assoluta e incancellabile per la Repubblica italiana) è stato inserito dall’ONU tra le zone di sacrificio (create dalla collusione tra governi e imprese, in queste zone i cittadini vengono trattati come usa e getta!), impoverimento, continua emigrazione di giovani, con conseguente spopolamento del territorio e aumento dell’età media dei residenti, disoccupazione; danni alle attività commerciali, isolamento. Questi sono alcuni elementi che contribuiscono a calcolare il costo dell’acciaio.
È una vergogna insopportabile, e lei, con il suo agire, rientra a pieno titolo tra i colpevoli di tale situazione.
Da parte nostra, continueremo la battaglia contro il proseguimento di un’attività che ora è diventata apertamente illecita perché viola la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea.
Non retrocederemo di un solo millimetro. Fino alla fine di questa vostra inumana gestione della Res Publica.
Popolo Tarantino.
(cittadini, associazioni e comitati) (Grafica by ZAZA)

1 Reply to “Omaggio a Massimo Battista, guerriero spartano”

  1. Un servizio che tocca il cuore, fa crescere la rabbia per l’assenza di ascolto e l’enorme sacrificio chiesto alle cittadine e ai cittadini. Frase ormai consueta e fin troppo reale: “Omicidio legalizzato!”

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